martedì 16 gennaio 2018

SINTESI FINALE

Questo blog deve la sua nascita al corso di Storia delle cose. Anatomia e antropologia degli oggetti. Fine ultimo del progetto è stato quello di fornire una panoramica, una rete di conoscenze trasversali (dagli articoli scientifici ai rimandi letterari, alle statistiche governative) sull'ambito delle droghe artificiali - ambito descritto da wordcloud, abbecedario e mappa concettuale

Occorre anzitutto circoscrivere il termine droga (e le sue traduzioni) che nel corso degli anni ha avuto l'accezione di spezia, farmaco (nella sua duplice valenza di rimedio e veleno) e infine stupefacente. E occorre anche capire la differenza tra sostanza naturale e artificiale, non solo a livello di definizione, ma soprattutto a livello di funzione/valenza: da sostanza terapeutica e religiosa, a sostanza illecita. 

Bisogna tenere in conto che il mondo delle droghe sintetiche è ampio e molto variegato: ogni sostanza ha i suoi termini specifici, le sue tecnologie, la sua struttura chimica, le sue forme e modalità d'utilizzo, le sue dimensioni, i suoi "tagli". Ogni sostanza è un universo a sè. 

Si è cercato di definire una storia delle droghe sintetiche, parlando della nascita, dei modelli di riferimento, addirittura dell'utilizzo in ambito bellico, fino a tracciare un quadro contemporaneo: le smart drugs, i cannabinoidi sintetici, l'ecstasy col viso di Trump, gli esperimenti fotografici, la sperimentazione in campo medico, grafici e statistiche relative all'ultimo lustro e riguardanti l'utenza, il mercato, i rischi delle droghe artificiali, il tutto con l'ausilio di articoli di testate importanti quali L'internazionale, Vice, Wired, The telegraph, Focus, La Stampa...

Oltre a fatti e numeri, sono presenti anche rimandi ai segni dell'impatto della droga sia sugli individui che sulla società: testimonianze letterarie, fumettistiche, musicali, cinematografiche

Infine, un accenno ad un personaggio assoluto, uno dei grandi scienziati del novecento: Albert Hofmann.


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There are experiences that most of us are hesitant to speak about, because they do not conform to everyday reality and defy rational explanation. These are not particular external occurrences, but rather events of our inner lives, which are generally dismissed as figments of the imagination and barred from our memory. Suddenly, the familiar view of our surroundings is transformed in a strange, delightful, or alarming way: it appears to us in a new light, takes on a special meaning. Such an experience can be as light and fleeting as a breath of air, or it can imprint itself deeply upon our minds.                                         Albert Hofmann - LSD: My problem child (1980)

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